Vacchiero Alessandra

Acquisto o adozione?

L’importante è che sia consapevole.

di Alessandra Vacchiero

Lavorando con molti cani e incontrando nel percorso tante famiglie e tante persone differenti, mi sono resa conto di quanta gente si possa trovare in difficoltà nella gestione del proprio cane, o tanti cani si trovino a vivere in situazioni non consone a loro, solo a causa di scelte sbagliate.

Quando decidiamo di adottare un cane è come se dovessimo scegliere un compagno con cui condividere molti anni di vita insieme. Non penserei mai di scegliere un compagno attraverso una fotografia o basandomi solo sull’estetica, sarebbe un azzardo veramente infantile e potrebbe portare a grossi pentimenti una volta che ci si trova sotto lo steso tetto. Allo stesso modo, se devo scegliere un cane che condividerà i prossimi 15 anni della sua vita con me, dovrò valutare tantissimi aspetti.

Primo su tutti la scelta varierà molto a seconda che io decida di adottare o di comprare. Sono due strade completamente differenti che comportano valutazioni molto diverse.

Prima regola, in entrambe i casi è di non avere mai fretta. Se c’e qualcosa che non ci convince, o non abbiamo ancora trovato ciò che stavamo cercando, diamoci del tempo.

Adozione

Partiamo da una delle due ipotesi, ovvero l’adozione. Se decido di adottare non potrò pianificare il tipo di cane ma mi troverò a scegliere tra i cani che sono in adozione in quel periodo. La prima domanda da farsi sarà: cucciolo o adulto?

In entrambe i casi è importante decidere dei parametri, uno di questi è la taglia: piccola, media o grande?

È importante perché la gestione e l’impegno, sia economico che fisico cambiano molto. Se abito al quinto piano di un palazzo in centro città probabilmente un molosso di 60 kg non è la scelta migliore. Se decido di prendere un cane piccolo con pelo raso devo prevedere di farlo vivere in casa, specialmente nella stagione fredda. Il costo per alimentazione, farmaci e operazioni lievita all’aumentare della dimensione del cane, idem le spese per accessori, kennel, cucce, ecc… poi bisogna avere l’auto adatta per trasportarlo e lo spazio adatto per tenerlo.

Oltre alla taglia devo valutare il tempo e la possibilità di fargli fare attività, quanto resterà solo, se in casa ci sono bambini e di che età, perché i bambini piccoli vanno educati e protetti, bambini più grandi possono essere coinvolti nella gestione, nel gioco e nelle attività all’aperto e devo trovare un cane adatto anche a convivere con loro. Cani giovani, dinamici e attivi hanno bisogno di molte più energie e tempo per fare attività insieme rispetto a cani anziani o poco attivi che si adattano a passeggiate tranquille, non richiedono di impegnarsi in qualche attività e amano godersi la compagnia della famiglia nella quotidianità.


Una delle scelte che potremo fare sarà anche quella di adottare un cane anziano.

Potrà vivere con noi ancora degli anni e noi gli potremmo regalare una vecchiaia felice, curato e amato. Questo è un aspetto da non sottovalutare se intendiamo prendere un cane: le cure veterinarie.

Molti cani possono avere o sviluppare patologie, per un meticcio di cui non si sa nulla dobbiamo mettere in conto che potrebbero esserci spese per controlli, esami, sterilizzazioni, cure ecc…

Ma non solo. Adottare un cane è un’atto d’amore dove ci mettiamo a disposizione per donare a una creatura sfortunata l’occasione di avere una casa e una famiglia che se ne prenderà cura. Quindi quando scegliamo ci portiamo a casa il pacchetto completo, dalla salute ai problemi comportamentali.


Molti dei cani (fortunatamente non tutti) che sono nei rifugi o salvati dai volontari, soffrono di molte patologie legate al comportamento, dalla privazione ambientale, alla mancata socializzazione, dall’ansia da separazione alle fobie. Ovviamente queste causate dalle esperienze pregresse e che a seconda della gravità chiedono tempi più o meno lunghi per risolversi o trovare il modo di gestirle.

Quindi quando si sceglie di adottare bisogna essere consapevoli degli eventuali problemi che ci porteremo a casa.

Se siete esperti, se avete tempo e passione e volete aiutare un cane problematico, allora farete un gesto sicuramente meraviglioso. Se però non avete le competenze ne le possibilità per gestire certe situazioni, allora meglio rinunciare; rischierete soltanto di trovarvi in un situazione impossibile da portare avanti, e farete vivere l’ennesimo trauma al cane che rischierà di tornare in canile o di dover trovare un’altra famiglia.

So che non è facile capire prima il carattere del cane, per quello ci si affida a chi lo ha in gestione o al volontario che lo segue. Può capitare che i volontari o i gestori stessi non siano esperti, non abbiano le competenze per capire le problematiche di un cane o a volte omettano certi aspetti, capita anche che l’adottante non si renda realmente conto del problema. Per questo consiglio sempre di farsi accompagnare nella scelta dal proprio istruttore che conosce le vostre esigenze e vi saprà indicare il cane giusto per voi o semplicemente può mettevi di fronte tutte le problematiche e darvi gli strumenti per valutare se intraprendere un certo percorso.

Fortunatamente la maggior parte delle adozioni non da tutti questi problemi, ma, visto che negli anni mi è capitato di vederne molte, direi di fare molta attenzione e mettere in conto anche questo aspetto. In fondo, quando prendiamo un cane, l’euforia e l’emozione del momento ci caricano anche di aspettativa sul nuovo arrivato e la componente psicologica ed emotiva in un rapporto e in una convivenza è sempre importante.

Per quello che riguarda i documenti, quello che succede di solito in un percorso di adozione è questo: si contatta la struttura, ci si conosce, si sceglie il cane, prima di prenderlo e portarlo a casa si dovranno fornire i documenti e compilare un modulo di preadozione della durata di qualche mese. Questo serve a tutelare il cane. Infatti il volontario o il gestore del canile sono le persone responsabili del benessere dell’animale. Quando affidano il cane devono poter controllare che la persona che lo prende con se lo tenga bene, non lo maltratti, abbia lo spazio adatto, lo alimenti bene ecc. Per fare questo i volontari possono, nell’arco dei mesi del preaffido, fare dei controlli a casa dell’adottante. Se valutano che il cane stia bene nella nuova situazione, allora alla fine del periodo di preaffido, verrà fatto il cambio di proprietà presso l’asl di riferimento.

Con i documenti firmati e depositati in Asl veterinaria, il cane diventa definitivamente di proprietà dell’adottante.

Quando viene consegnato, il cane deve avere con se il libretto di vaccinazioni con indicato il numero di microchip. Questo è obbligatorio per legge. Se il cane è sprovvisto di microchip bisogna rivolgersi immediatamente al proprio veterinario che provvederà a inserire un nuovo microchip ed a eseguire un piano vaccinale.

Se le adozioni sono gestite da volontari, magari privati che hanno salvato cani o cucciolate, può essere corretto dare un rimborso spese. Infatti per salvare questi animali si devono affrontare spesso spese veterinarie per vaccini, cure, alimentazione o stalli in pensioni per cani. Dare un rimborso che copra almeno i costi di vaccini e veterinario lo trovo corretto.

Per qualunque cane abbiate deciso di prendere, prima di portalo a casa, è necessario acquistare tutto il necessario per la sua vita e la sua gestione.

Serviranno, per partire, un collare ed un guinzaglio per poterlo condurre, delle ciotole della dimensione adatta, almeno due, una per il cibo e una per l’acqua, una o più cucce, giochi e masticativi, bisognerà adattare gli spazi, se avete un giardino togliere le piante velenose o altri pericoli dal giardino, recintare, creare uno spazio coperto, in casa organizzare gli spazi, preparare cucce o kennel, togliere i tappeti, se serve mettere dei cancelletti, ecc.. Inoltre bisognava premunirsi di cibo per il suo arrivo.

Per quel che riguarda l’alimentazione, se adottate in cane adulto informatevi su cosa sta mangiando, se ha patologie particolari, perché in questo caso, prima di portarlo a casa potrete andare a comprare l’alimento più adatto. Se ciò che mangiava in canile o dai volontari era di bassa qualità, prendete un mangime di buona qualità, magari per le prime settimane mantenendo la stessa proteina.

Se è un cucciolo potete proseguire per le prime settimane con quello che mangiava nel rifugio e poi inserire l’alimento che preferite, ma solo se il mangime era già di buona qualità, se no meglio prendere subito un buon mangime per cuccioli.


Acquisto di un cucciolo

Situazione diversa se scegliamo di comprare il nostro cucciolo in un allevamento.
Nel momento in cui facciamo questa scelta è perché abbiamo già in mente la razza o le razze verso le quali rivolgersi. Sono stata veramente contenta la prima volta che sono stata contatta da una persona che chiedeva consiglio sulla razza da prendere. Se non avete mai avuto cani, non conoscete le razze e il loro carattere, e non volete sbagliare a prendere un cane non adatto a voi e al vostro stile di vita, allora la miglior cosa è chiedere consiglio a qualcuno che vi può indirizzare. Gli istruttori cinofili sono sempre felici di poter dare una mano nella scelta, anche perché, vivere con un cane adatto a noi, non solo fa stare bene noi e ci permette di goderci il nostro compagno a quattrozampe, ma soprattuto permette al cane di fare la vita più appagante e adatta a lui.

Una volta scelta la razza ci si deve rivolgere ad un allevatore.

Si deve, non ci sono altre strade, perché altre strade sarebbero prive di etica e rispetto. (Se volete approfondiremo l’argomento in un altro articolo.)
Se non si hanno già conoscenze di allevatori per quella determinata razza basta fare una ricerca sul web e qui, per scremare e selezionare quelli più affidabili, possiamo intanto dire che la prima cosa da valutare è il numero di razze che alleva. Un buon allevatore si dedica a una o due razze. Possono diventare tre se magari la moglie e il marito allevano entrambi e si occupano di razze differenti. Se ci sono più razze proposte allora evitate e passate oltre. Guardate il numero di cani, possono essere molti tra maschi e femmine, giovani ed anziani, ma un numero troppo alto non è sinonimo di qualità. Anzi, si rischia di non seguirli bene e gestirli bene. Le femmine non dovrebbero fare cucciolate prima dei due anni di vita, e non devono fare cucciolate tutti gli anni e tanto meno ad ogni calore. Quindi guardando lo storico delle cucciolate dell’allevamento o delle sue femmine, si riesce a capire.

Devono essere riportati tutti i test genetici tipici per quella razza fatti a tutti i cani in riproduzione. Un allevatore serio è sempre ben contento di esporre i controlli che fa. E poi possono essere riportati tutti i risultati fatti in expo o in lavoro dai singoli soggetti.
Una volta individuati un po’ di allevamenti si può cominciare a contattare il singolo allevatore per avere informazioni sulle cucciolate future.

Consiglio sempre, prima di decidere, di andare a visitare l’allevamento, conoscersi di persona è importante per voi come per chi deve cedervi un suo cucciolo.

Poi una volta in allevamento potete conoscere i suoi cani, il loro carattere, vedere come vengono tenuti e l’ambiente in cui cresceranno i cuccioli.

Se non avete mai avuto esperienze di allevamenti e allevatori, non fermatevi al primo. Guardatene almeno due o tre per farvi un’idea e capire quale vi da più garanzie o quali tipi di cani vi sono piaciuti di più.
Quando avrete scelto la cucciolata affidatevi all’allevatore per la scelta del cucciolo. Infatti nella stessa cucciolata possono esserci soggetti con caratteri molto diversi. Chi alleva ha sotto gli occhi e vive costantemente con tutti loro per due mesi, quindi saprà indicarvi il cucciolo più adatto a voi. Io diffido sempre da chi non consiglia e ti dice: “scegli quello che ti piace di più”.


Solitamente un allevatore vi dirà già tutto su quello che dovrete fare nei prossimi mesi con il cucciolo, sia a livello di gestione che a livello veterinario. È buona norma comunque confrontarvi con il vostro veterinario nel momento in cui portate a casa il cane per accordarvi sulle profilassi e per eventuali controlli.


Un cucciolo per legge non può essere ceduto prima dei 60 gg di vita, alcuni allevatori li cedono addirittura dopo i 75gg e, in alcune regioni, dopo i tre mesi. Al momento in cui lo portate a casa avrete già dato i documenti all’allevatore che avrà provveduto a intestare il pedigree a vostro nome e si occuperà di portare il foglio di cessione di proprietà all’asl. Quindi il cucciolo passa automaticamente a essere intestato a voi. Avrà un microchip che viene messo quando è ancora in allevamento e avrà già almeno una vaccinazione fatta. Solitamente nei primi mesi di vita i cuccioli fanno tre richiami del vaccino, per questo bisogna contattare il veterinario appena a casa per prenotare le vaccinazioni successive ed eventualmente altre profilassi. I cuccioli vengono sverminati già dall’allevatore prima ancora di essere vaccinati ma è possibile che servano altri cicli.

Il pedigree del cucciolo arriverà nelle settimane successive nella vostra sede ENCI provinciale e verrete avvisati di andarlo a ritirare.


Il pedigree è la carta di identità del vostro cane.

È l’unico documento che accerta l’appartenenza del vostro cane a quella determinata razza. In assenza di pedigree qualunque cane, per legge, è da considerarsi meticcio. Il pedigree ha un costo irrisorio che si aggira sui 30 euro. È un documento che il cane ha in automatico se i genitori hanno il pedigree. Questo documento contiene, oltre ai dati anagrafici, nome del cane, microchip, proprietario ecc…, dati importanti per la selezione, infatti sono riportati i genitori del cane, i nonni e bisnonni dello stesso, questo ci permette di conoscere le linee di sangue che ci sono dietro al cane che abbiamo acquistato e poi vi spiegherò l’importanza. Ma non solo: per ognuno sono riportati campionati e soprattutto esami genetici per le displasie dei parenti del nostro cane.

Conoscere le linee di sangue è importante soprattutto per chi alleva. Gli allevatori conoscono molte linee e molti soggetti e sanno caratteristiche pregi e difetti di tutte queste, sia a livello caratteriale che di salute. Questo è fondamentale nel momento in cui dovranno valutare la scelta degli accoppiamenti da fare.


Perché selezione non significa accoppiare un maschio e una femmina e fare cucciolate.

Selezionare una razza richiede studio, conoscenze, passione, scegliere linee per creare la propria linea, tirare fuori dalla propria selezione un genere di cani con determinate caratteristiche fisiche e caratteriali tipiche. Per gli esperti basta osservare un cane per capire da che allevamento arriva. Perché ogni allevatore crea il suo tipo perfetto. Queso però comporta fare scelte difficili, cercare cani all’estero, creare collaborazioni con altri allevatori, scegliere quali femmine riprodurre e quali no, se togliere delle linee dalla selezione, andare a fare monte all’estero andando a cercare il maschio più adatto e che può dare di più al suo allevamento.

Tutto questo, insieme ai campionati di bellezza e lavoro che l’allevatore fa fare ai propri cani per testare e certificare le loro doti e caratteristiche, e insieme a tutti i test genetici e controlli sanitari fatti sui riproduttori, ha un costo elevatissimo. A questo si aggiungono le scelte etiche di far riprodurre una propria femmina solo poche volte nella vita, di mantenere in allevamento i cani anziani e di non usare certi soggetti in riproduzione.

Tutti questi aspetti e il grande lavoro che c’è dietro alla selezione sono le vere motivazioni del costo di un cucciolo di un buon allevatore.

Non si chiede lo sconto a un allevatore ma ci si rivolge a lui perché si stima il suo lavoro. Non si prende un cucciolo da chi fa il prezzo più basso ma da chi lavora meglio. Non si prende un cucciolo di razza senza pedigree ed esami perché quella si chiama truffa e chi vende cani di razza senza documenti in Italia va denunciato.

Oltre agli allevatori professionali, (tutti quelli iscritti all’enci li trovate direttamente sul sito www.enci.it) , ci sono persone che allevano a livello amatoriale. L’allevamento amatoriale nasce per la sola passione per la propria razza, fa poche cucciolate e ha pochi soggetti. Spesso parte da un privato che ha preso un determinato cane, si è innamorato di questa razza, ha cominciato a frequentare il mondo delle expo o del lavoro, o semplicemente ha cominciato a collaborare con altri allevatori e sta producendo le sue prime cucciolate. Non è detto che un cucciolo preso da un privato sia di minore qualità e abbia minori garanzie, anzi può succedere che, proprio perché è l’unica cucciolata che fa, studi a fondo le linee, faccia tutti test, scelga il maschio migliore e più adatto alla sua femmina e che, essendo l’unica cucciolata, cresca i cuccioli con molte più attenzioni e arricchimenti ambientali ed esperenziali.

Ma non è sempre così.

Molte persone, inesperte e soprattutto per nulla interessate al benessere del cane e della razza, decidono di far accoppiare due cani solo per poter mettere al mondo una cucciolata, a volte per soddisfazione personale, a volte per lucro. Questa non è selezione, non è rispetto per i cani, non ci si rende conto che in questo modo si possono mettere al mondo cani problematici a livello caratteriale e per ciò che riguarda la salute. Inoltre non avere conoscenze significa non sapere come crescere una cucciolata e ciò di cui ha bisogno, rischiando di dare cuccioli deprivati e con altre problematiche.

Se non siete degli esperti, non conoscete i cani e le loro linee, non sapete nulla di malattie genetiche, selezione e le loro esigenze di crescita, allora andate da un allevatore che vi possa dare garanzie su questi aspetti.

Prima di portare a casa il cucciolo dobbiamo informarci sulla sua alimentazione.

Per le prime settimane sarebbe meglio non variare l’alimento a cui era abituato. Per cui sentiamo l’allevatore e andiamo a procurarci il sacco di crocchette della marca giusta o gli alimenti necessari. Questo perché in un cucciolo il cambio di alimenti va fatto con gradualità, sono più delicati e sensibili, e visto che il passaggio dalla casa dov’è cresciuto ai nuovi proprietari è già uno stress per l’animale, non facciamo tutto insieme.

Vivere insieme

Qualunque sia la vostra scelta, di adottare o acquistare il vostro futuro compagno, ricordatevi che sarà un percorso fatto di molti anni insieme a condividere la quotidianità, le avventure, gli sport, le gite, le vacanze, sarà un tuffo negli affetti, tra i famigliari, i figli, gli amici. Porterà compagnia, sostegno, gioia, divertimento ma anche lavoro, impegno, tempo, costi. Certo è che, se metterete sul piatto della bilancia i due aspetti, scoprirete che ne varrà la pena. Scegliere consapevolmente prima serve a farci godere di tutto questo dopo.