Il pastore tedesco raccontato dalle parole dell’allevatrice Guendalina Gozzi.
Continua il nostro percorso alla scoperta delle razze e delle loro caratteristiche. Oggi parliamo di una delle razze più conosciuta e diffusa: il pastore tedesco.
E ve lo racconterà, nell’articolo che segue, un’amica, collega, istruttrice cinofila e allevatrice di pastori tedeschi, Guendalina Gozzi, titolare dell’affisso “allevamento di Villa Ombrosa”.
A partire da Rin Tin Tin fino ad arrivare al commissario Rex, il pastore tedesco è “il cane” per antonomasia.
Conosciuto da tutti, spesso con nomi di fantasia : “cane lupo”,”pastore alsaziano”.
È una razza relativamente recente, nata in Germania a cavallo del ‘900. Come si evince dal suo nome è un cane da pastore, da conduzione per l’esattezza. Di taglia medio /grande, costruito nel rettangolo, cioè più lungo che alto, lungo sua conformazione fisica è quella tipica del trottatore: andatura, il trotto allungato, che gli permette di coprire lunghe distanze con minimo dispendio di energie.
Il pastore tedesco è un cane di tempra e temperamento medio/alti, buone doti di combattivita’, predatorio e aggressività
Da lavoro e da bellezza
Negli ultimi decenni la selezione della razza si è divisa in due: linea da bellezza (cani selezionati principalmente per le caratteristiche morfologiche ) e linea da lavoro (cani selezionati per le spiccate doti caratteriali).
Questa spaccatura all’interno della razza ha creato nel tempo da un lato cani molto spesso classificabili morfologicamente come “ipertipici” , con garrese molto alto, esagerata inclinazione della groppa, angoli posteriori estremizzati, omeri eccessivamente lunghi ed inclinati.
Indubbiamente tutto ciò si esprime in cani che nei ring di expo producono un trotto spettacolare, ma che spesso risultano poco armoniosi, nonché funzionalmente carenti a livello caratteriale.
Per quanto riguarda la linea da lavoro non è raro vedere soggetti “di vecchio stampo”, poco appariscenti, con mantello grigio (tanto che i cani da lavoro sono comunemente chiamati grigioni) o nero. Con spiccate doti di tempra, temperamento e combattivita’, soggetti estremamente performanti a livello sportivo.
Il bello del pastore tedesco
Cosa rende il pastore tedesco così straordinario? Cosa lo rende ancora oggi il più amato?
È il suo straordinario ecletticismo, il suo essere facilmente addestrabile, duttile, affettuoso, fedele e sincero.
È un cane, sia di linea da bellezza che tra i grigioni da lavoro, bello e bravo, che si lega al padrone ed al nucleo familiare, bambini compresi (purché questi siano correttamente educati al rispetto e alla gentilezza ).
Il pastore tedesco si cimenta con successo in molteplici attività e discipline sportive, oltre al lavoro su gregge, per molti anni tralasciato, che sta tornando in auge e oggi molti pastori tedeschi lavorano e gareggiano anche in sheepdog. Eccellente cane da utilità e difesa (è tra le razze sottoposte a prova di lavoro IGP).
Inoltre è perfetto come cane da soccorso, antidroga e antisommossa, come cane poliziotto, e nelle discipline come l’obedience, la rally-o, il mondioring.
Può insomma fare praticamente tutto, non è però adatto a sport come l’agility, il disc dog e il Fly Ball, discipline in cui la sua costruzione da trottatore lo penalizza.
Quale proprietario per il pastore tedesco
Prima di acquistare un pastore tedesco è importantissimo chiedersi se è il cane giusto per noi, o meglio se noi siamo adatti a lui. È un cane che ha bisogno di una persona dinamica, che ami stare all’aria aperta, fare passeggiate, che voglia intraprendere un’attività cinofila tra quelle adatte al pastore tedesco, con tempo da dedicargli, che non si scandalizzi per qualche pelo sul divano (la muta del pastore tedesco è leggendaria ) , che cerchi un amico a quattro zampe eterno cucciolone, allegro e affettuoso.
Il pastore tedesco necessità di sentirsi “ausiliario” del proprio padrone, di fare qualcosa per lui e con lui, di sentirsi utile.
Può anche essere un ottimo compagno per le persone anziane, purché attive e dinamiche.
I mali del pastore tedesco
Per molti pastore tedesco fa rima con displasia, ma ciò non corrisponde alla realtà, questa credenza popolare ha una spiegazione molto semplice: per moltissimi anni il pastore tedesco è stata l’unica razza (o quasi) che veniva regolarmente ed obbligatoriamente radiografata. Questo, sommato al grandissimo numero di pastori tedeschi nati ogni anno, ha creato la convinzione che il pastore tedesco sia “il cane displasico”.
Mi spiego meglio : se ogni anno nascono circa 16000 pastori tedeschi registrati,se di questi almeno 10000 vengono lastrati e considerando che l’incidenza della displasia nel pastore tedesco è di circa il 20% ci rendiamo conto che i numeri sono automaticamente alti: non ci sono tanti pastori tedeschi displasici, ci sono tanti pastori tedeschi radiografati.
Non è assolutamente il cane più displasico, altre razze hanno una incidenza molto più alta, il problema sta nel fatto che il pastore tedesco sia una delle razze che più soffrono i problemi legati alla displasia. Per questo è importantissimo curare la crescita del cucciolo evitando sforzi eccessivi, senza appesantire cane e utilizzando condroprotettori. Teniamo conto che la displasia ha anche una componente ambientale e non solo genetica.
Il pastore tedesco può anche soffrire di cardiopatie, fortunatamente negli ultimi anni vengono fatti controlli genetici in questo senso.
Può anche essere soggetto a dilatazione dello stomaco e problemi di malassorbimento.
Non facciamoci comunque prendere dal panico, il pastore tedesco è un cane rustico, sostanzialmente sano, con una prospettiva di vita intorno ai 12/13anni.
Dove acquistare un soggetto di questa razza
Per limitare al massimo i problemi di salute e non solo, è fondamentale acquistare il nostro pastore tedesco solo da allevatori professionisti seri e appassionati. Devono essere amanti della razza, operare un’attenta selezione dei riproduttori e seguire con dedizione e competenza le cucciolate.
Evitate categoricamente chi vende i propri cuccioli su siti di annunci, chi s’improvvisa, chi ha fatto accoppiare la propria femmina con il maschio del cugino perché “voleva tanto essere mamma”.
Evitate chi vi propone la possibilità “con o senza pedigree”, chi vende cuccioli senza pedigree, di età inferiore ai 60 giorni, chi ha riproduttori non testati.
Che siate al vostro primo cane o ne abbiate già avuti, fatevi comunque seguire da un bravo addestratore che vi aiuterà a crescere al meglio il vostro cucciolo.
Se siete al primo cane orientatevi verso un soggetto da bellezza (solitamente hanno temperamento più basso e caratteristiche caratteriali meno spinte ). Potete anche cercare un cucciolo da lavoro,ma specificate all’allevatore che siete novizi : saprà scegliere per voi il cucciolo più “facile” della cucciolata.
Se invece avete già un po’ di esperienza lanciatevi pure con un grigione, ma ricordatevi che necessitano di lavorare molto per essere felici.
Che sia un “bellezzaro” o un “grigione, il vostro pastore tedesco vi amerà in modo assoluto e dopo il primo non potrete più farne a meno : il pastore tedesco crea dipendenza!
Guendalina Gozzi
Allevamento pastori tedeschi “Di Villa Ombrosa”
E per chi volesse approfondire l’argomento, vi riporto qui di seguito il video dell’intervista a Guendalina Gozzi andato in onda su Torino Web TV.